sabato 12 settembre 2009

Brunetta e De Andrè

Conosciamo tutti l'amatissimo (secondo i sondaggisti) ministro per la pubblica amministrazione Renato Brunetta. Beh in occasione della mostra di Venezia, il ministro ''anti-fannulloni'' ha letteralmente sbroccato contro quello che lui definisce 'culturame parassitario vissuto di risorse pubbliche' ossia registi che ,a suo dire, hanno incassato 30-40 milioni di euro di finanziamenti incassando 3-4000 euro in tutta la loro vita.
Facciamo ora un passo indietro. Ricordiamo tutti la crociata anti-fannulloni del ministro. In proposito Brunetta era arrivato a dichiarare all'Ag news : "Come si risolve il problema dei fannulloni all'interno della pubblica amministrazione? Semplicemente licenziandoli".
Come si può non essere d'accordo con l'amatissimo ministro?
Purtoppo (e lo dico senza ironia) apprendo da Wikipedia che l'amatissimo si piazza al 611mo posto tra i colleghi europarlamentari per le presenze, con una percentuale di assenteismo pari al 51.79%. Ora mi chiedo, ma secondo voi nella nostra pubblica amministrazione fannullona, quanti dipendenti possono vantare una simile percentuale? Quanti saranno quelli che vanno a lavorare un giorno su due?
Come diceva il ministro? ''Andrebbero licenziati''?. Sono perfettamente d'accordo.

Detto questo, mi viene in mente una celebre canzone di un fannullone genovese che ,in una sua strofa,recita così:

...la maldicenza insiste,
batte la lingua sul tamburo
fino a dire che un nano
è una carogna di sicuro
perchè ha il cuore troppo,
troppo vicino al buco del culo...

Tratto da 'un giudice' di Fabrizio De Andrè

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