domenica 27 settembre 2009

Il vero problema del PD

Che cos'è oggi il centrosinistra?

Proviamo a fare un'analisi

In Europa il centrosinistra si riconosce quasi unanimemente nella famiglia del PSE ovvero nella famiglia socialista e socialdemocratica europea.
Parliamo quindi dei socialisti francesi,dello spagnolo Zapatero, del portoghese Socrates ,dell'SPD tedesca ecc...ecc...

C'è poi l'eccezione dei laburisti inglese, capaci di fondere efficacemente la cultura socialdemocratica storica con quella del socialismo liberale (anch'essi comunque membri del Partito Socialista Europeo e dell'Internazionale Socialista).

Cosa lega questi partiti?

Sicuramente non la visione 'economico-sociale' intesa principalmente come :

1) Mercato del lavoro
2) Stato sociale

Impossibile ad esempio accumunare la visione dello stato sociale e del mercato del lavoro che aveva Tony Blair (molto liberale se non liberista) con quella di Jospin (quello delle 35 ore), quella di Socrates e Zapatero (che poco si e distinta da quella del suo predecessore Aznar) con quella dei socialisti tedeschi (molto 'tradizionale' direi).
Figuriamoci poi se questi possano essere accumunati dalla non citata questione 'politica estera' che ha visto la famiglia socialista (e non solo) europea andare in ordine sparso (Blair d'accordo con la guerra di Bush,Zapatero chiaramente contrario, così come il cristiano-democratico Chirac ecc...ecc...). Questo perchè la politica estera dei vari Paesi dipende da accordi storici e da consolidati interessi economico-strategici e non certo da mere questioni destra-sinistra.

La cosa che veramente lega questi partiti è la visione aconfessionale e autenticamente laica dello stato.

In Italia invece è stata fatta una scelta diversa decidendo di rifarsi al partito democratico americano.
Il motivo principale di questa scelta (anche se i diretti interessati non lo ammetteranno mai) è dovuto proprio alla questione 'Laicità e Vaticano'.
Impossibile sennò capire quali differenze ci siano in campo economico-sociale tra Bersani ed Enrico Letta (non a caso suo sostenitore alle primarie), tra Rosy Bindi e Veltroni, tra Rutelli e la Bonino (radicale si ma eletta col PD), tra Fioroni e Morando (o Amato) ecc...ecc...

Ecco allora che si è scelto il modello americano.
Dentro il partito democratico americano c'è tutto e il contrario di tutto.

Ci sono abortisti e anti-abortisti, favorevoli e contrari alla pena di morte,favorevoli e contrari alla guerra in Iraq, centristi, liberal, "socialisti" e moderati, pacifisti,liberisti, sostenitori dei sindacati.
Per dirla con i loro nomi, c'è Obama, c'è la Clinton, c'è Mike Gravel (un socialista/pacifista),c'è John Edwards (un centrista),c'è Joe Lieberman (vicino ai repubblicani),c'è Blanche Lincoln (una quasi-repubblicana), c'è Howard Dean (Leader americano del pacifismo) ecc...ecc...

Perchè allora questo sistema funziona negli Stati Uniti e non in Italia?

Il motivo è semplice.
Negli Stati Uniti ogni leader, ogni rappresentante di una posizione politica si presenta alle primarie, ci mette la faccia,gioca la sua partita politica a carte scoperte, senza giochetti,senza cooptazioni, senza apparentamenti.
Tutti fanno la loro battaglia (dandosele anche di santa ragione), ma,una volta stabilito il vincitore, tutti gli altri 'perdenti' si impegnano con tutte le loro forze a sostenere la sua candidatura (e la sua elezione). E il vincitore decide (e comanda).

Ecco allora che arriva un estraneo, per di più nero,senza lobbies alle spalle, senza partiti dietro (anzi con il partito esplicitamente schierato con un altro candidato) che si presenta, ci mette la faccia, parla con la gente, prova a coinvolgerla e a convincerla e ... il resto è storia.

E quì in Italia?
Accade il contrario.

Questione Apparentamenti:

Il "leader" di turno prima di presentare la propria candidatura si preoccupa di garantirsi il sostegno dei capi (o comunque di buona parte di essi).
Un esempio? No due.
Veltroni nel 2007. Prima si assicurò la quasi totalità dei capi-corrente e poi annunciò la propria candidatura.
Bersani 2009. Prima si assicura il sostegno del Deus ex machina (D'Alema) e degli altri capi-bastone e poi si candida.

Questione cooptazione e leadership :
Il "leader" viene cooptato dallo stesso partito.
Un esempio? Sempre Veltroni. Nel 2006 non si candida (d'accordo con il partito) in cambio del sostegno futuro dell'apparato nel 2007.
Sempre Bersani che, d'accordo con i capi ,non si presenta nel 2007 in cambio di un appoggio futuro (2009).
E con la cooptazione il leader non può mai comandare (e decidere) perchè deve sempre rendere conto a chi lo ha fatto eleggere (l'apparato).

Questione "Posizioni politiche rappresentate" e "sostegno al vincitore" :
Non vengono mai messe in campo tutte le posizioni politiche.
In questi giorni si parla molto dell'insoddisfazione di Rutelli e dei Teo-Dem. Mi chiedo "Ma quale migliore occasione delle primarie per provare a cambiare le cose e fare la propria proposta?". Perchè Rutelli non si presenta?
Perchè la sinistra del PD (sinistra democratica) non si presentò alle primarie del 2007 con la propria proposta politica (e scelse la scissione)?
Beh c'è il rischio di perdere. Molto meglio fare (o farsi) un altro partito (o trasmigrare in un altro partito, magari in cambio di qualche poltrona).

Avete presente come fanno i bambini quando perdono una partita a pallone?
Anzichè accettare la sconfitta (o chiedere la rivincita o comunque aspettare l'occasione per la rivincita),se ne vanno via piangendo,evocando 'improbabili' brogli, e magari ... portandosi via anche il pallone.

Ecco i politici del centrosinistra italiano sono proprio come i bambini.

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